ortoNon solo un punto di incontro per Te Brunetti. Ma anche una fonte di finanziamento per la scuola. L´orto scolastico del Bonomi-Mazzolari si prepara a nascere: quest´estate i nonni ortolani dell´Auser cominceranno a dissodare il terreno messo a disposizione dalle Cantine Virgili. A ragazzi e docenti toccherà da settembre, dopo gli insegnamenti di Slow Food. Ma gli organizzatori del progetto sognano in grande: frutta e verdura potrebbero essere venduti dagli ortolani del quartiere e il ricavato servire per il finanziamento delle attività integrative della scuola.
«L´idea ci è venuta discutendo con la Circoscrizione Sud – spiega Rodolfo Merlini, presidente dell´Auser e tra i promotori del progetto – abbiamo pensato che un´iniziativa come questa non avrebbe dovuto rimanere soltanto nella scuola, ma interessare ogni residente del quartiere. E quale miglior punto di riferimento per intercettare la comunità che i commercianti di frutta e verdura?».
La novità, rispetto all´iniziale progetto ‘Orto in condotta´ presentato a gennaio, estenderebbe all´intero quartiere la finalità dell´iniziativa che riguarda l´educazione al mangiare sano, o meglio buono, pulito e giusto come insegna Slow Food. Tutti a lezione di gusto, insomma: chi sui banchi, chi all´esterno.
A breve ci sarà l´incontro con i commercianti, annuncia Merlini: i dettagli da affrontare non sono pochi.
Ortaggi e verdura come sostegno per la scuola? Perché no, dice il dirigente scolastico del Bonomi Mazzolari, Roberto Scialis. «É ancora presto per capire quanto potrebbe essere il ricavato. In ogni caso lo spenderei per finanziare progetti d´integrazione sociale del quartiere. Abbiamo un indirizzo di studi in servizi sociali, che prevede stage di assistenza gli anziani. Siamo anche una scuola con un´alta percentuale di popolazione studentesca d´origine straniera. Così abbiamo pensato molti progetti di integrazione culturale: una web radio per informare in diverse lingue studenti e famiglie, ad esempio: informerebbe delle opportunità e agevolazioni della scuola».
La lista è lunga: c´è il pluripremiato giornalino Smarties, curato dai ragazzi di seconda generazione, la biblioteca, i gruppi musicali. Progetti in parte attivati e in parte ancora da attivare, anche a causa di sovvenzioni che specie di questi tempi tardano ad arrivare: «Soltanto di residui attivi, a bilancio ma non ancora ricevuti, attendiamo 240mila euro» spiega Scialis. Più che per l´importo del ricavato, sottolinea Merlini, la vendita di verdura potrebbe essere il sistema per tenere assieme tutte le anime che abitano il Te Brunetti, 1.400 famiglie. Con gli allievi che insegnano alla popolazione come mangiare bene e il quartiere che sostiene la scuola come laboratorio d´integrazione. Reciproco aiuto, partecipazione. Tutto attorno a un orto scolastico.

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Scritto da: MantovaNotizie.com
Data: 19 Maggio 2009
Categoria: Cronaca


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