Il MincioIl ‘contratto di fiume’ prevede un percorso a tappe che gli enti locali hanno inserito nell’accordo quadro di sviluppo territoriale legato all’Expo. Il Comune di Mantova, in questo contesto, ha messo il recupero dei canali interni e delle sponde dei laghi. Dall’Expo 2015 potrebbero arrivare le risorse per il risanamento del Mincio, dal Garda al Po. Da monte a valle (se così si può dire di un dislivello che non arriva a sessanta metri in 78 chilometri), da uno scarico che va spostato ad una banchina turistica da impiantare. «Si tratta di un percorso di rigenerazione a tappe – dice il sindaco Fiorenza Brioni – di cui vogliamo essere protagonisti».
«L’obiettivo che ci siamo dati – spiega l’assessore all’ambiente di via Roma, Carlo Saletta – è di mantener pulita l’acqua nel percorso sino alla città ed oltre: siamo a valle, ma non possiamo essere lo scarico». Per farlo servono interventi radicali sulla portata del fiume, sul depuratore di Peschiera e sull’Osone e il Goldone, i due canali responsabili di gran parte dell’inquinamento immesso in Mincio. Occorre anche un patto con le imprese agricole, per diminuire l’impatto delle colture sul fiume, sia in termini di inquinamento, sia di utilizzo dell’acqua. Oltre alle necessarie bonifiche, la riscoperta dei luoghi dell’acqua si specchia nel riconoscimento Unesco del legame tra il fiume e la città.



Scritto da: MantovaNotizie.com
Data: 30 Maggio 2009
Categoria: Cronaca


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