Il Comitato No Al Bitume organizza, giovedì 4 marzo 2010 alle ore 21.00, presso la Sala Polivalente a Rivarolo Mantovano (Mn), una assemblea pubblica.

Comitato No Al BitumeLa serata sarà a carattere informativo sulle ripercussioni dell’impianto per conglomerati bituminosi previsto nella zona industriale di Calvatone (CR). All’incontro parteciperà il Sindaco di Rivarolo Mantovano Davide Cerasale.

RELATORI:
Dott. Luigi GAETTI anatomopatologo Ospedale Carlo Poma di Mantova
Daniela BENEDETTI presidente Comitato NO AL BITUME di Calvatone.

Seguirà dibattito. Situazione attuale La precedente Amministrazione di Calvatone (Cr), a due passi da numerosi centri abitati come Acquanegra, Bozzolo, Piadena, Rivarolo Mantovano, ha concesso il permesso per l’edificazione di un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi nella zona PIP (l’area industriale oltre la ex statale 10; lo stabilimento dovrebbe sorgere in Via Adamello e Viale Alpini), in prossimità del confine con il Comune di Tornata (Cr).

L’iter burocratico è stato compiuto senza avvertire in alcun modo né la cittadinanza di Calvatone né le Amministrazioni dei comuni vicini; una simile decisione merita invece un’ampia partecipazione dal momento che le fabbriche che producono asfalto sono classificate dallo Stato come “industrie insalubri di prima classe” per il loro forte impatto ambientale. Al momento della diffusione della notizia Amministrazioni dei Comuni limitrofi, cittadinanza, agricoltori e imprenditori sono insorti per l’impatto devastante che tale impianto avrebbe sul territorio circostante e sulla salute delle persone.

Dopo numerose ed “accese” riunioni, il 6 febbraio 2010 a Calvatone si svolge una manifestazione con 500 persone che chiedono spiegazioni al sindaco di Calvatone attraverso un incontro con il Comitato No Al Bitume, formatosi con i cittadini, per contrastare l’imminente disastro ambientale che una fabbrica di bitume causerebbe in quella zona.

Il Sindaco di Calvatone Pier Ugo Piccinelli ha sempre affermato, e continua a farlo, che la ditta costruttrice è in possesso di tutti i permessi previsti dalla legge per la realizzazione dell’impianto per la produzione di asfalto. In realtà la ditta in questione non ha il permesso edilizio per l’impianto di conglomerati bituminosi e non ha di conseguenza neppure il parere favorevole dell’Asl. Questi impianti, che la Legge prevede isolati nelle campagne e lontano dalle abitazioni (R.D.1265 del 27/7/1934 e decreto Ministero della Sanità del 5/9/1994) possono provocare GRAVI DANNI a:

  • SALUTE: possono favorire l’insorgere di gravi patologie soprattutto sui bambini, disturbi dell’apparato respiratorio, per alcuni anche l’aumento di leucemie e tumori.
  • ECONOMIA: a fronte di un ridottissimo numero di nuovi posti di lavoro (2) metterebbe in seria crisi le produzioni biologiche e ortofrutticole della zona, gli allevamenti, le coltivazioni e lo sviluppo del polo agroalimentare previsto. A ciò si aggiungerebbe un peggioramento del tessuto socio-economico, della qualità ed aspettativa di vita, oltre alla svalutazione di immobili e terreni.
  • AMBIENTE: aumento del livello di inquinamento in una zona già fortemente esposta con immissioni in atmosfera e nelle terre circostanti di diversi agenti inquinanti chimici e non, tra i quali Idrocarburi Policiclici Aromatici, riconosciuti ufficialmente come cancerogeni. Inoltre si verificherà un fortissimo aggravio del traffico pesante per il trasporto delle materie prime e del prodotto finito.

Il gruppo di Rivarolo Mantovano del Comitato No Al Bitume (www.noalbitume.com)




Scritto da: Comitato No Al Bitume
Data: 3 Marzo 2010
Categoria: Cronaca
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