La Festa del Riso alla Pilota 2010 e la “Mille Miglia”
Castel d’Ario, Mantova
Dal 6 al 18 maggio 2010

Castel d’Ario è un centro agricolo e industriale della Pianura risicola Mantovana. Sul paese, svetta la leggendaria Torre della Fame, il fortilizio di origine romana edificato dal centurione Ario; alla leggenda si adeguò Carducci quando fu incaricato, nel secolo scorso, di trovare un nome più originale al paese, il quale fino al 1867 era chiamato Castellaro.

Il castello, le cui mura hanno pianta pentagonale irregolare, è documentato fin dal 1082, quando l’imperatore Enrico IV donò il feudo di Castellaro al vescovo di Trento. Successivamente esso fu abitato dai Bonacolsi, dai Gonzaga e dai napoleonici, che nel 1796 inclusero il paese nella Repubblica Cisalpina.

A testimoniare quasi un millennio di storia e battaglie, rimane la Torre della Fame, ai cui piedi, nel secolo scorso, furono portati alla luce sette scheletri umani, uno dei quali ancora incatenato. L’interpretazione più attendibile li ritiene di Francesco Pico della Mirandola e di due suoi figli, imprigionati da Passerino Bonacolsi per aver incitato il popolo alla rivolta e ai Bonacolsi stessi, imprigionati nella torre dopo l’avvento dei Gonzaga. Una lapide posta sopra la porta d’accesso del castello celebra le vittime della tirannia.

Per i curiosi: la cittadina ha dato i natali, nel 1892, al famoso pilota automobilistico Tazio Nuvolari. Il “Mantovano volante” o “Nivola”, come amava definirlo D’Annunzio, noto per l’audacia e per lo spirito irriducibile, ottenne numerosi successi e riconoscimenti e infiammò, con la sua guida spericolata, le folle di tutto il mondo.

Festa del Riso alla Pilota 2010 Castel d'ArioSe vi trovate in questo paese nei giorni dal 6 al 18 di maggio 2010, potrete prendere parte alla “Festa del Riso alla Pilota“, tradizionale appuntamento con il meglio della gastronomia mantovana che si tiene presso la zona festa nello spazio antistante al castello con musica, allegria e soprattutto, ottima cucina.

L’iniziativa è realizzata dall’infaticabile Pro Loco della cittadina che anche quest’anno opera in collaborazione con l’Amministrazione municipale di Castel d’Ario, con i Ristoratori Riuniti casteldariesi e diverse associazioni di volontari di Castel d’Ario. L’associazione Pro Loco è tradizionalmente impegnata nella valorizzazione del territorio casteldariese, promuove feste e sostiene le iniziative proposte dalla cittadinanza, o dalle molte associazioni di volontari presenti nella zona, che siano mirate alla crescita del paese sia in campo culturale che sportivo.

Ma tornando a “Castel d’Ario e il Riso alla pilota” la manifestazione, che si svolge ogni anno, trova sede nell’area feste, messa a disposizione dall’amministrazione comunale, negli spazi antistanti al castello.

Stand Gastronomici saranno aperti ogni sera dalle 19 in poi mentre la domenica 9 maggio 2010 e 16 maggio 2010 anche a mezzogiorno.

Oltre alla possibilità di assaporare alcuni tra i piatti che hanno reso famoso il paese di Castel d’Ario per tutte le giornate della festa ci sarà anche tanta buona musica, con la possibilità di ballare (sotto una struttura coperta ed attrezzata). Sul palco della festa si alterneranno le migliori orchestre del panorama locale e italiano, con spettacoli anche per giovani.

Cosi accanto alla bontà e alle genuine specialità della cucina casteldariese gli amanti del risotto potranno vivere un allegro dopocena nel segno della musica tradizionale e delle danze.

Mille Miglia 2010 a Castel d'ArioL’edizione 2010 si avvantaggerà pure di uno spettacolo importante quanto singolare; durante la serata del 6 maggio transiterà la mitica corsa “Mille Miglia” – Un omaggio a Tazio Nuvolari con il passaggio a Castel d’Ario – alla quale partecipano 375 auto storiche.
Quest’anno la suggestione sarà ancora maggiore grazie ad una novità assoluta; oltre cento Ferrari costruite dal 1958 ad oggi precederanno la gara. Sarà un evento mai visto – ha affermato Sandro Binelli, segretario generale del comitato organizzatore – un tributo spettacolare alla Mille Miglia e alla passione per le automobili.

L’edizione dello scorso anno ha portato a Castel d’Ario, come accade ormai da anni, decine di migliaia di visitatori,arrivate da diverse zone e pure per questo 2010 gli organizzatori della Pro Loco, si aspettano decine di buongustai a tributare omaggio a sua maestà il “Riso alla Pilota “, attratte dal profumo e dal gusto inimitabile. La specialità si potrà pure verificare nei numerosi ristoranti e trattorie che si affacciano un po’ ovunque nel territorio. Iniziativa importante da parte dei gruppo Ristoratori casteldariesi che fino a giugno proporranno molte specialità con menu creato appositamente per l’evento “Mille miglia” un momento per cenare e degustare con qualche raffinatezza in più.

Tutta la manifestazione si inserisce nel programma della “Strada del riso“, il percorso gastronomico che invita a scoprire le squisite prelibatezze che si possono preparare proprio con Vialone Nano.

Domenica, 13 e 20 maggio 2010, oltre a pranzare c’è la possibilità di acquistare i prodotti della terra mantovana, nel grande e variopinto mercato; tra questi c’è il riso Vialone Nano, il pesto di maiale o pisto, il grasso pesto detto “gras pistà”, la salamella mantovana, il cotechino, la coppa, la pancetta, il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, i tipici dolci artigianali cotti al forno e i vini mantovani.

Questo popolare piatto mantovano, servito alla corte dei Gonzaga, deve il nome agli operai addetti alla pilatura del riso, chiamati “piloti”, a sua volta derivante da pila, il grande mortaio, dove il riso veniva separato dalle glume per mezzo di una sorta di pestello meccanico manovrato a mano.

Essi erano degli specialisti nella preparazione del piatto e avevano l’abitudine, legata al grande appetito dovuto al pesante lavoro manuale, di condire molto questo riso, raddoppiando le dosi di burro, salamelle e grana.

Il Risotto alla Pilota, anticamente preparato nelle cascine per festeggiare il raccolto del riso, è uno dei capisaldi della cucina locale ed è impropriamente definito risotto a causa della sua diversa tecnica di preparazione.

Quindi, vi potrete salutare dandovi appuntamento al prossimo anno, deliziandovi con questo piatto e magari accompagnandolo con buon lambrusco, ottimo vino derivante dalle terre mantovane.

La ricetta del Risotto alla Pilota
Ingredienti:
400 g di riso Vialone Cima
140 g di salamelle mantovane
70 g di formaggio grana grattugiato
70 g di burro
sale q.b.

Preparazione:
In una casseruola di materiale pesante versare 850 ml di acqua non troppo salata; mettere il recipiente sul fuoco. Portare a bollore e versarvi il riso facendolo scendere da un foglio di carta arrotolata ad imbuto in modo che il riso cada tutto al centro del recipiente formando una montagnetta conica, la cui punta deve uscire dall’acqua di circa 1 cm (se la punta non uscisse dall’acqua, togliere dell’acqua con un mestolo).
Quando alza il bollore, scuotere leggermente il recipiente in modo che il riso scenda un poco e continuare la cottura su fuoco vivace per circa 12 minuti. Levare quindi la casseruola dal fuoco, coprirla e avvolgerla in un panno spesso per conservarne il calore e lasciare riposare per circa 15 minuti senza più toccarlo. Nel frattempo soffriggere in una padella il burro e le salamelle precedentemente pelate; lasciar rosolare schiacciando le salamelle con una forchetta per farle sciogliere il più possibile. Aggiungerle poi al risotto, unire due cucchiaiate di grana, mescolare bene e servire con il restante, formaggio a parte.

Ricetta del Risotto alla Pilota con Puntel
Ingredienti 400 gr di vialone nano
850 gr. di brodo bollente, anche preparato con dadi
30 gr. di burro
un pezzetto di cipolla tritata
2 salamelle
parmigiano reggiano grattugiato
olio
4 braciole col manico
4 costine di maiale

Preparazione
Ungete con l’olio una casseruola, possibilmente di coccio e versate il riso facendolo scendere da un foglio di carta in modo che cada al centro della pentola, formando una specie di cono; versate il brodo necessario per coprire il riso fino ad un centimetro sotto la punta del cono. Scuotete leggermente il recipiente perchè il riso venga coperto tutto dal liquido. Riportate a bollore vivo, mescolando per cinque minuti, poi coprite la casseruola perfettamente per impedire l’evaporazione, abbassate il fuoco al minimo e portate a cottura senza più rimescolare. Nel frattempo cuocete ai ferri le braciole e le costine, imbiondite la cipolla nel burro, mettete le salamelle spellate e sbriciolate e fate perdere il loro grasso senza renderle croccanti. Aggiungete al riso le salamelle e il formaggio grattugiato, rimescolate, versate il risotto in un piatto caldo e contornatelo, a corona, con le costine e le braciole con fuori il manico detto “puntel”.

Il “PISTO”
E’ un insaccato da cuocere, tipico del mantovano . Il pisto è confezionato con un impasto di carni provenienti dalla spalla, molto più magre di quelle normalmente utilizzate per la preparazione dei cotechini e dei salami da cuocere. Il condimento prevede solo sale e pepe.




Scritto da: Pro Loco Castel d'Ario
Data: 20 Aprile 2010
Categoria: Eventi, Feste e Sagre
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