Il Duomo di Mantova o Cattedrale di San Pietro si trova in piazza Sordello, lato nord, non distante da palazzo Ducale e dalla concattedrale Sant’Andrea; è tra i più antichi edifici della città e il principale luogo di culto.

Duomo di Mantova, foto Riccardo Perini, 2019
Duomo di Mantova (© foto Riccardo Perini, 2019)


È abbastanza curioso il fatto che il duomo sia dedicato a un santo, Pietro che è diverso dal patrono della città di Mantova che è Sant’Anselmo da Lucca, vescovo il cui corpo incorrotto è conservato proprio nel duomo e che viene esposto ai cittadini il 18 marzo di ogni anno.

Il Duomo, di origine paleocristiana, viene ricostruito in epoca medievale (probabilmente su commissione di Matilde di Canossa); inizialmente di stile romanico, viene ampliato con Francesco Gonzaga agli inizi del secolo XV ed il suo interno sarà restaurato nel 1545 dall’artista Giulio Romano.

L’esterno del Duomo

Il Duomo presenta nella sua struttura muraria tracce di diversi stili architettonici, a testimonianza del suo lungo passato storico, simbolo delle sovrapposizioni di più stili sono: il campanile romanico, la facciata tardo-barocca e la fiancata destra gotica in cotto rosso.

Il Campanile

Il campanile del Duomo è ciò che rimane della prima versione romanica della Cattedrale, che sotto il dominio dei Gonzaga venne più volte modificata e all’altezza della cella campanaria si può ammirare una curiosa la testimonianza :si tratta del reperto in marmo, di epoca romana, di una testina di donna (una matrona romana). Altra curiosità che il campanile presenta è l’asimmetria degli archi che, nell’ultimo ordine, passa da una serie di trifore a tutto sesto ad una bifora ottenuta dall’unione di due archi per permettere alla campana maggiore di muoversi e suonare.
campanile duomo Mantova

La facciata

È stata demolita nel 1756 l’antica facciata e quella attuale è in marmo di Carrara e fu commissionata a Nicolò Baschiera dal vescovo Antonio Guidi di Bagno ed eseguita negli anni tra il 1756 e il 1761 ispirandosi alle chiese barocche romane presenta uno stile tardo barocco. Una curiosità,testimonianza visiva dell’antica facciata policroma si ha nel dipinto di Domenico Morone “La cacciata dei Bonacolsi” (1494), conservato nel palazzo Ducale  Il corpo centrale della facciata del Duomo è suddiviso da alte paraste corinzie che reggono un timpano al centro del quale si trova lo stemma del committente. Sopra il timpano e nei corpi laterali statue di santi legati alla storia religiosa mantovana: i Santi Pietro e Paolo, San Celestino papa, Sant’Anselmo (il patrono della città), Santa Speciosa, San Luigi Gonzaga, il beato Giovanni Bono e la beata Osanna Andreasi.

La fiancata gotica

La fiancata destra del Duomo è in cotto rosso,mostra il suo stile gotico, dovuto agli interventi effettuati negli anni tra il 1395 e il 1401 da che impressero alla cattedrale un impianto tardo-gotico di Dalle Masegne Pier Paolo e Dalle Mesegne Jacobello, architetti e scultori veneziani,che tra il 1395 e il 1401 avevano dato alla cattedrale un impianto tardogotico. La struttura ritmica delle guglie e dei pinnacoli permette di individuare l’originaria ripartizione interne del Duomo in tre cappelle laterali.
fiancata Duomo Mantova

L’Interno del Duomo

Il Duomo di Mantova al suo interno è suddiviso in cinque navate separate da colonne corinzie. La navata più alta è quella centrale che è coperta da cassettoni dorati come le due navate esterne,mentre le due navate intermedie sono chiuse da volta a botte. L’interno, così come lo possiamo ammirare oggi, è l’impianto che è stato disegnato da Giulio Romano quando il cardinale Ercole Gonzaga, nel 1545, commissionò una radicale trasformazione del Duomo al suo interno , dopo che una cappella ne era andata distrutta a causa di un incendio. Giulio Romano trasformò l’interno della Cattedrale o Duomo di San Pietro in modo da renderlo simile all’antica Basilica di San Pietro a Roma, nella sua versione paleocristiana.