ASSOCIAZIONI E SIGLE SINDACALI DANNO VITA AL “LABORATORIO DI CIVILTA’”, ISPIRATO AI VALORI DELLA COSTITUZIONE E DEI PRINCIPI CRISTIANI PER UNA RIGENERAZIONE DELLA COMUNITA’. IN PROGRAMMA UNA SERIE DI INCONTRI: SI PARTE IL 30 MARZO 2019 CON IL FOCUS SULLA CONDIZIONE GIOVANILE NELLA PROVINCIA DI MANTOVA

Laboratorio di Civiltà 2019 MantovaAssociazioni datoriali, di promozione sociale e sigle sindacali insieme per rafforzare il senso di comunità e la convivenza civile. E’ questa, in estrema sintesi, l’essenza del “Laboratorio di Civiltà”, progetto nato dalla comune esigenza di Acli Mantova, Cisl Asse del Po, Confcooperative Mantova, Confartigianato Mantova, Confcommercio Mantova, Coldiretti Mantova, in collaborazione con gli Uffici della Diocesi di Mantova, di realizzare percorsi culturali e sociali a sostegno della convivenza civile, della solidarietà, della legalità e della giustizia, con un riferimento costante ai valori della Costituzione italiana e della Dottrina Sociale della Chiesa.
“Il nostro tempo è caratterizzato da una società frammentata e disarticolata e da un contesto economico incerto, dove la precarietà e l’instabilità minano la percezione del futuro – spiegano i promotori – La nostra iniziativa vuole contrastare questa deriva sociale, contrapponendo all’individualismo e all’incertezza la costruzione di una rete di relazioni all’interno della comunità attraverso percorsi culturali e sociali che siano occasione di dialogo e confronto”.
“Abbiamo voluto iniziare tale cammino partendo dal nostro futuro: i giovani mantovani e la loro condizione – continuano i rappresentanti delle 7 associazioni coinvolte – Le giovani generazioni sono un punto di partenza irrinunciabile per cominciare ad immaginare un futuro all’insegna dell’inclusione e della sostenibilità”.
E così il 30 marzo 2019 alle 9.30 nella sala delle Capriate a Mantova si terrà il convegno “I volti della condizione giovanile a Mantova”, primo di una serie di appuntamenti aperti al contributo della cittadinanza mantovana sulle tematiche della valorizzazione del territorio, del lavoro, della democrazia e della condivisione dei saperi.
“Il Laboratorio di Civiltà vuole dare un contributo concreto alla collettività e, come tale, ha bisogno della partecipazione di tutta la cittadinanza – concludono gli organizzatori – Il termine ‘laboratorio’ deriva dal latino ‘laborare’, lavorare: con il nostro progetto vogliamo dar vita ad uno spazio di confronto e di commistione di saperi diversi, dove ciascuno è invitato a portare le proprie competenze ed esperienze, per realizzare fattivamente un momento di crescita civile”.

LABORATORIO di CIVILTÀ

Molto è cambiato in questi anni nel contesto economico, sociale e culturale. La realtà che viviamo è estremamente complessa e richiede capacità di analisi, competenze e saperi che necessitano un coraggioso e profondo confronto.
Come associazioni che operano nel campo sociale sentiamo il bisogno di realizzare percorsi culturali e sociali a sostegno dell’importanza della convivenza civile e della solidarietà fra le persone e fra le comunità nel rispetto dei comuni sentimenti di legalità e giustizia. Fondamento di una formazione rispettosa di questi valori è l’educazione civica, strumento indispensabile per costruire una cultura della responsabilità dei cittadini e della partecipazione democratica.
La nostra Costituzione, ispirata alla dottrina pluralista e personalista, è un riferimento irrinunciabile, in particolare nella prima parte, dove formula princìpi e valori fondamentali: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” (art.1); la Repubblica riconosce e garantisce “i diritti inviolabili dell’uomo” (art. 2); la Repubblica ha il compito di promuovere “il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3).
I padri Costituenti avevano posto e visto nella dignità del lavoro il trampolino di lancio per ricostruire la società del Secondo dopoguerra. Il lavoro è stato ed è lo strumento privilegiato di incontro tra persone che insieme devono collaborare, rispettarsi, sostenersi ed accettarsi nelle rispettive differenze per raggiungere l’obiettivo comune che si concretizza nel benessere collettivo e diffuso. La dignità del lavoro diventa lo strumento per approcciarsi ed utilizzare in modo intelligente le nuove tecnologie ed i canali di comunicazione offerti dalle stesse, ma anche per prendere distanze dall’uso distorto che porta ad estremismi ed intolleranze.
La Costituzione è anche un faro nel metodo: diverse tradizioni si sono sedute allo stesso tavolo per costruire insieme il futuro del Paese. Da qui è risorta la partecipazione della società civile, attraverso le sue rappresentanze organizzate e i suoi corpi intermedi, a garantire il percorso di costruzione della vita democratica e della coesione sociale, nel segno della libertà e dei diritti universali di ogni persona.
Ed è nel solco dei principi basilari della dottrina sociale della Chiesa, i quali sono tra i punti di riferimento irrinunciabili della nostre associazioni fin dalla nascita, che pensiamo sia giunto il tempo di costruire una rete fra chi vuole recuperare i valori giudaico-cristiani alla base della nostra civiltà e sente l’esigenza di prendere le distanze dagli estremismi dell’intolleranza e superare la liquidità dell’interconnessione digitale continua.
Pilastri di una società sana sono imprese, lavoratori, giovani e famiglie. Per creare benessere gli imprenditori chiedono regole certe e chiare, il necessario credito e attenzione alle proprie esigenze; i lavoratori cercano stabilità contrattuale, formazione e rispetto; i giovani, che si interrogano sulle sfide del futuro, hanno bisogno di essere preparati ad affrontare il mercato del lavoro e il mondo dell’impresa; le famiglie sono preoccupate per il futuro dei propri figli e chiedono punti di riferimento stabili una società sempre più mutevole.
Tale tensione al bene comune, in questi tempi di cambiamento del clima sociale che è divenuto ormai rancoroso con preoccupanti sentimenti di chiusura, va rafforzata nella collaborazione tra mondo laico e ecclesiale. Da questo documento nasce dunque il “LABORATORIO di CIVILTÀ” frutto dell’impegno comune delle presenti associazioni a realizzare percorsi culturali nel territorio mantovano, promuovendoli e realizzandoli con gli Uffici delle Diocesi di Mantova.
Dopo tante fatiche e dolori provocati da più di 10 anni di crisi mondiale, vi è la necessità di cambiare paradigma culturale e sociale, immaginando un futuro basato sullo sviluppo sostenibile mediante la valorizzazione del territorio, delle sue risorse umane e strumentali, della laboriosità del fare e del saper fare e della comunità di persone che lo abitano.
E nella convinzione che solo valori, idee e principi solidi e universali possano ristabilire la fiducia fra le persone e quella appartenenza comune che si è sfilacciata e indebolita, intendiamo proporre alla cittadinanza mantovana il nostro contributo alla rigenerazione del senso di comunità attraverso il dialogo ed il confronto, quale strumento principe di crescita e di convivenza civile. Per fare questo proponiamo una serie di incontri sulle tematiche del sociale, del lavoro, della giustizia, della democrazia.

Associazioni:
Acli Mantova
Confartigianato Mantova
Confcooperative Mantova
Confcommercio Mantova
Coldiretti Mantova
Cisl Asse del Po




Scritto da: MantovaNotizie.com
Data: 6 Marzo 2019
Categoria: Cronaca


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