Sala gremita per il convegno del 14 aprile 2023 che ha lanciato l’iniziativa. Presenti numerose istituzioni e figure dell’ambito educativo. Nove le cooperative del territorio aderenti all’iniziativa patrocinata da Comune, Provincia, Regione Lombardia e altre realtà. “Puntiamo a sostenibilità e cambiamento”, hanno ribadito i referenti.

Riflessioni, confronto e voglia di cambiamento sono stati i protagonisti del convegno “ECoS – Educatore della comunità scolastica” tenutosi venerdì 14 aprile 2023 a Mantova nell’Aula Magna del Seminario Vescovile registrando il tutto esaurito. Un folto pubblico costituito da lavoratrici e lavoratori del settore, oltre che da istituzioni presenti in sala o collegate da remoto, ha rappresentato l’elemento cardine dell’evento finalizzato a presentare la nuova figura sul fronte educativo.

pubblico del convegno ECoS Educatore della comunità scolastica Mantova 14/3/2023

Il convegno rappresenta infatti la prima tappa del percorso di riflessione e condivisione attivato nel 2020 da Confcooperative e Federsolidarietà Mantova insieme a 9 cooperative, ossia: Agorà, Arché, Alce Nero, CSA, Fiordaliso, Frassati, Ippogrifo, Simpatria, Viridiana. L’iniziativa è patrocinata da Regione Lombardia, ANCI Lombardia, ATS Valpadana – ASST Mantova, Comune e Provincia di Mantova e punta a creare una sinergia virtuosa con istituti scolastici, servizio di neuropsichiatria UONPIA, Comuni e altri enti pubblici.

Valorizzare le educatrici e gli educatori scolastici come figure che promuovono l’inclusione attraverso aspetti salienti quali innovazione e sostenibilità, costituisce l’obiettivo cardine del percorso che ha coinvolto più di 60 soggetti territoriali tra cui diverse scuole delle aree di Mantova Sud, Centro e Nord. L’intento è quello di creare un gruppo-pilota provinciale che sperimenti concretamente il nuovo servizio e lo faccia diventare un modello in Lombardia.

A introdurre il convegno e a fare da moderatrice la presidente di Federsolidarietà Mantova, Monica Ploia, la quale ha sottolineato “l’importante lavoro di co-progettazione attivato con questo percorso che vuole procedere attraverso un dialogo paritario tra varie realtà e puntare su valorizzazione, sostenibilità e innovazione”. Monica Ploia ha ringraziato tutti i soggetti che hanno partecipato all’esperienza laboratoriale mettendo al centro il lavoro educativo, in particolare sul fronte scolastico, e ha invitato a una revisione legislativa che lo valorizzi maggiormente. Nell’introduzione ha inoltre evidenziato come la figura dell’educatore scolastico sia sempre più richiesta anche a fronte dell’aumento delle certificazioni di disabilità e quanto sia importante che ogni parte in campo si attivi concretamente per dare risposte.

Il convegno ha coinvolto vari focus tematici. Dina Guglielmi, del dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’università di Bologna, ha presentato i risultati della ricerca “Il nuovo ruolo dell’Educatore di plesso: esiti di una ricerca”: “Con questa ricerca offriamo spunti su buone pratiche e indicazioni relative alla strada da percorrere per la figura che opera in una situazione di frontiera e che dialoga con diversi soggetti.

Sull’educatore di plesso vanno scardinati ancora diversi stereotipi come il fatto di essere considerato un tuttofare o un sostituto dell’insegnante quando non è così”.

Ad entrare nel vivo della pratica dell’educatore di plesso è stata, sempre dal territorio bolognese, Elisa Marchi, educatrice della cooperativa sociale Solco Libertas. “Abbiamo esplorato un nuovo modo di stare nella scuola” ha affermato, evidenziando l’importanza del lavoro in piccolo gruppo, della formazione continua, della maggior stabilità delle figure, le cui ore non sono più calcolate sulla presenza del singolo bambino. Saliente resta anche “il contesto, fatto di persone e non solo spazi fisici, che accoglie i cambiamenti, monitora gli interventi e che è aperto a proposte educative diverse”. Elisa Marchi ha inoltre portato esempi di progetti realizzati come quelli sull’autonomia, i laboratori verdi e didattici. La presentazione ha destato molta curiosità nel pubblico e diverse domande, alcune delle quali sono state raccolte su carta e lette in condivisione oltre che conservate per il prossimo lavoro di riflessione.

Valeria Marziali, dirigente della Struttura Interventi per la filiera formativa, D.G. Formazione e Lavoro – Regione Lombardia, ha affrontato l’argomento “L’educativa scolastica nella prospettiva di Regione Lombardia” facendo presente che in Regione Lombardia è attivo un tavolo di lavoro sul tema che fornirà presto delle linee guida regionali.

Cristina Bertazzoni, docente all’università di Verona e consulente Confcooperative Federsolidarietà Mantova, ha approfondito il cuore tematico “Educatore della Comunità Scolastica: competenze e prospettive” invitando a pensare la scuola come “bene comune, dove il gruppo diventa il dispositivo per favorire il benessere di tutti, promuovendo competenze sociali, relazionali e la stessa valorizzazione delle diversità che riguardano tutti noi”. Esplicitando con schiettezza le difficoltà dell’ambito scuola, dove spesso emerge una polarizzazione tra didattica e competenze sociali, Cristina Bertazzoni ha ribadito l’importanza di pensare all’educatore della comunità scolastica come a una figura che coinvolge anche le opportunità offerte dal territorio, al di là del plesso scolastico. “Portare avanti questo cambiamento implica responsabilità collettiva, vero lavoro di rete e l’emancipazione dall’idea dell’“abbiamo sempre fatto così”, ha affermato.

Infine Luca Cimarosti, consigliere di Confcooperative Federsolidarietà Mantova, ha ricordato l’importante aspetto della continuità parlando di “Costruire il futuro dell’Educativa Scolastica nella provincia di Mantova”. “Sul territorio abbiamo più di 200 figure impegnate nel servizio di educativa scolastica – ha affermato – Ci siamo assunti una sfida fatta di conoscenza reciproca per intraprendere una strada comune andando oltre l’idea di competizione che di solito viene vissuta tra le cooperative. Abbiamo potuto sperimentare come l’innovazione passi attraverso la vera co-progettazione: l’unico modo per affrontare le difficoltà date da questo periodo complesso”. Luca Cimarosti ha infine ribadito con forza l’intento di proseguire il percorso: “Il convegno è la prima tappa: siamo aperti ad accogliere idee e nuova partecipazione”.

Coerenza tra intenti virtuosi e azioni è l’aspetto più ribadito dalla maggior parte degli interventi e dallo stesso pubblico che ha potuto esplicitare alcune riflessioni su carta, le quali sono state prese come riferimento per il proseguo del percorso.

L’educatore della comunità scolastica avrà l’importante funzione di costruire setting educativi che alimentino la relazione e la socialità intervenendo sia sul singolo sia sul gruppo classe. Uno degli obiettivi centrali è quello di tutelare la continuità operativa degli educatori scolastici e quindi migliorare il servizio nei confronti di bambine, bambine e adolescenti con disabilità.

L’evento ha visto una nutrita partecipazione sul fronte istituzionale. Oltre al direttore di Confcooperative Mantova, Emanuele Gollini, che ha curato l’organizzazione del convegno, erano presenti con saluti e interventi: Andrea Caprini, assessore al Welfare Terzo Settore e immigrazione del Comune di Mantova, Carlo Bottani, presidente della Provincia di Mantova, Elena Lucchini, assessora alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, Valeria Negrini, presidente di Federsolidarietà Lombardia, Mara Azzi, direttrice generale dell’ASST Mantova, Carolina Maffezzoni, direttrice socio-sanitaria di ATS Val Padana, Loredana Poli, presidente del Dipartimento Istruzione, politiche educative,

edilizia scolastica di ANCI Lombardia, Renzo Boscaini, direttore ASST Mantova, Laura Marsiletti, dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Mantova, il prefetto Gerlando Iorio, Marco Carra, consigliere regionale Lombardia.




Scritto da: Sara Bellingeri – Ufficio Stampa Federsolidarietà Mantova
Data: 17 Aprile 2023
Categoria: Cronaca


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