Il 19 marzo 2016, alle ore 21.00, debutterà in prima assoluta presso il Teatro Comunale di Medole (MN) in via Garibaldi, 12, Opera Omnia 2 – Disco, la nuova produzione targata Teatro Magro, gruppo di ricerca teatrale con sede a Mantova diretto da Flavio Cortellazzi.

Opera Omnia 2 Disco Teatro MagroOpera Omnia 2 – Disco è la seconda tappa del progetto “Opera Omnia” sulla funzione divulgativa della messa in scena.

Dopo Opera Omnia – C. Goldoni, che nel 2015 ha incontrato la produzione del grande autore veneziano per dargli nuova linfa vitale, Teatro Magro qui affronta il rapporto tra il presente e la disco music, partendo dagli anni Settanta e arrivando fino al primo decennio del nuovo millennio.

Opera Omnia 2 – Disco immerge lo spettatore nelle atmosfere di quattro decadi di storia del costume e si fa carico del punto di vista dei giovani figli degli anni Novanta accompagnandosi al ritmo ancestrale della disco music.

Nella forma dello spettacolo-playlist, contaminata da tutto ciò che ci circonda e a sua volta infestante, prendono corpo immagini, pensieri e stati d’animo dettati dal temperamento di ciascun performer. Memoria collettiva e distacco critico, società e individuo, passato e presente si confondono a contatto con la necessità da sempre condivisa di sprigionare energia a tempo di musica attraverso la spontaneità del movimento. Con un linguaggio performativo che attinge alla vita quotidiana, così come alla sfera più istintiva e passionale dell’essere umano, l’uomo che danza la disco music esprime la condizione liminale tra essere e apparire propria dell’attore sul palcoscenico.

Il teatro e la discoteca sintetizzano due forme di aggregazione sociale. Posseggono una forte componente democratica che si riflette sia nella presenza di un pubblico differenziato sia nell’estetica contemporanea basata sull’accessibilità tecnica di qualsiasi forma d’arte. Due spazi non identificabili senza la presenza di un corpo che li agita. Luoghi di espressione del sé, dove l’io incorpora idee e proietta immagini con cui accetta di identificarsi senza scadere mai nella rappresentazione pura, ma restando sempre sulla soglia dell’auto-rappresentazione. All’interno dei due contesti, tra chi si esibisce e chi osserva esiste un rapporto di parità, come fra esseri estranei l’uno all’altro che provino a compenetrarsi.

Seppure brevissimo, il tempo condiviso basta a creare aspettative e fantasie da entrambe le parti. Teatro e discoteca occupano la medesima dimensione temporale riservata allo svago: ma cosa sono oggi lo svago e il divertimento, per le giovani ge
nerazioni? Che cosa si è disposti a fare per sentirsi vivi?

La disco music diventa il tappeto su cui cammina, balla e si racconta la generazione nata intorno alla prima metà degli anni Novanta. Posseduti da una forza magnetica e sensuale, distanti e affascinati, coinvolti o indifferenti, all’ascolto della disco music i giovani performer sperimentano un insieme indistinto di sensazioni che il regista ha cercato di scoprire, perlustrare ed evocare con loro sulla scena. Nelle loro azioni, l’espressione della tensione caratterizzante ciascuna decade e la serialità del battito sonoro. Diverso in ogni epoca. Costante e ostinato. Strutturalmente riconoscibile. La serialità, la stessa che informa i nostri mezzi di comunicazione sempre più dispersivi, frantuma il reale e il suo modo di essere percepito.

Durante questo singolare percorso di indagine intorno agli immaginari sorti sulla disco music a partire dal suo fenomeno, i performer hanno preso atto, poco a poco, dell’impossibilità di riprodurre fedelmente quei tempi per loro non storicizzabili. La conseguenza diretta di tale impossibilità, per loro che hanno dovuto entrare in relazione con un tempo privo di ricordi ma denso di evocazioni, è l’assunzione di uno sguardo sfaccettato e irreversibilmente frantumato, di cui il teatro diviene medium riflessivo. Per chi non c’è stato, infatti, tutto il passato prende le sembianze di un’unica nube informe e avvolgente, e acquista fascino per il solo fatto di essere stato tramandato fino ai giorni nostri.

Regia Flavio Cortellazzi

Aiuto regia Alessandro Pezzali

Con Lisa Atti, Rebecca Cenzato, Silvia Cortellazzi, Vanessa Dalla Ricca, Elia Grassi, Magda Mantovani, Lorenzo Mirandola, Desirée Mora, Eugenio Negrini, Iulian Puscasu, José Andrés Tarifa Pardo, Davide Saccani, Agata Torelli, Cecilia Truffelli, Elena Truzzi | DJs Marco Baruffaldi, Alex Ferrazzi

Drammaturgia Teatro Magro

Costumi Gianluca Bacchi

Disegno luci e audio Stefano Fornasini

Consulenza storica Claudio Fraccari

Organizzazione Davide Saccani

Ufficio stampa e distribuzione Kati Gerola, Renata Savo

Produzione Teatro Magro

Durata 75 min.

Debutto 19/03/2016 Teatro Comunale di Medole (MN)

Prezzo biglietto: 10 euro intero – ridotto 7 euro (riservato a Under 18, Over 60, disabili, corsisti di Teatro Magro )

Info e prenotazioni: Home di Teatro Magro 0376.369918 ; teatromagro@teatromagro.com




Scritto da:
Data: 8 Marzo 2016
Categoria: Spettacoli, Teatro
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